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Savoca è un paese della Sicilia famoso per le scene del film " Il Padrino "

Il Bar Vitelli famoso per aver fatto parte di alcune scene del famoso film "Il Padrino" Oltre ad essere un luogo di grande fascino, è anche un ottimo bar
Savoca è tra i Borghi più belli d’Italia, alla scoperta del paese “dalle sette facce” Un gioiello incastonato nella roccia e location del celebre film " Il Padrino " Tour tra le bellezze del comune,sapori tipici e luoghi da visitare
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Savoca
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Savoca è tra i Borghi più belli d’Italia, alla scoperta del paese “dalle sette facce” Un gioiello incastonato nella roccia e location del celebre film " Il Padrino " Tour tra le bellezze del comune,sapori tipici e luoghi da visitare

Visite turistiche

Grazie alla sua incantevole posizione sul mare, alle bellezze paesaggistiche, al vasto patrimonio storico, culturale e archeologico di cui è ricca, Taormina è una delle località turistiche più famose dell’isola. Luogo di grande fascino e bellezza, la splendida cittadina siciliana ha sedotto poeti e scrittori, ha attratto viaggiatori illustri, ha accolto celebrità di fama internazionale. I visitatori che arrivano da tutto il mondo in questo “lembo di paradiso sulla terra” (Goethe, Viaggio in Italia 1787), per vedere il suo teatro greco-romano, per passeggiare lungo le sue strade medievali, per ammirare i suoi panorami mozzafiato, per gustare la sua eccellente gastronomia, per distendersi al sole delle sue spiagge meravigliose, ne restano ammaliati. Del resto, come affermò lo scrittore francese Guy de Maupassant, a Taormina “si trova tutto ciò che sembra creato in terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia”. Chi è stato a Taormina sa che è vero, chi intende visitarla lo scoprirà facilmente. In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da vedere assolutamente a Taormina.
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Taormina Centro
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Grazie alla sua incantevole posizione sul mare, alle bellezze paesaggistiche, al vasto patrimonio storico, culturale e archeologico di cui è ricca, Taormina è una delle località turistiche più famose dell’isola. Luogo di grande fascino e bellezza, la splendida cittadina siciliana ha sedotto poeti e scrittori, ha attratto viaggiatori illustri, ha accolto celebrità di fama internazionale. I visitatori che arrivano da tutto il mondo in questo “lembo di paradiso sulla terra” (Goethe, Viaggio in Italia 1787), per vedere il suo teatro greco-romano, per passeggiare lungo le sue strade medievali, per ammirare i suoi panorami mozzafiato, per gustare la sua eccellente gastronomia, per distendersi al sole delle sue spiagge meravigliose, ne restano ammaliati. Del resto, come affermò lo scrittore francese Guy de Maupassant, a Taormina “si trova tutto ciò che sembra creato in terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia”. Chi è stato a Taormina sa che è vero, chi intende visitarla lo scoprirà facilmente. In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da vedere assolutamente a Taormina.
La formazione dell’alveo dell’Alcantara risale a circa 300.000 anni fa, tuttavia l’attuale aspetto del fiume nel tratto delle Gole risale alle colate verificatesi negli ultimi 8.000 anni. La presenza dell’acqua del fiume e la relativa percolazione all’interno della massa magmatica ha causato un raffreddamento più veloce dando origine a profonde fratture irregolari (alcune perfino caotiche) le quali, intersecandosi, formano strutture prismatiche di varia configurazione: a “catasta di legna” (disposte orizzontalmente), ad “arpa” (leggermente arcuate), a “rosetta” (andamento radiale). Le formazioni più regolari sono verticali, a “canna d’organo”, e possono raggiungere anche i 30 metri.
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Gole Alcantara Botanikus és Geológiai Park
5 Via Nazionale
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La formazione dell’alveo dell’Alcantara risale a circa 300.000 anni fa, tuttavia l’attuale aspetto del fiume nel tratto delle Gole risale alle colate verificatesi negli ultimi 8.000 anni. La presenza dell’acqua del fiume e la relativa percolazione all’interno della massa magmatica ha causato un raffreddamento più veloce dando origine a profonde fratture irregolari (alcune perfino caotiche) le quali, intersecandosi, formano strutture prismatiche di varia configurazione: a “catasta di legna” (disposte orizzontalmente), ad “arpa” (leggermente arcuate), a “rosetta” (andamento radiale). Le formazioni più regolari sono verticali, a “canna d’organo”, e possono raggiungere anche i 30 metri.
Castelmola è un piccolo villaggio situato nella parte sommitale della più famosa Taormina, motivo per cui se si ha intenzione di fare un tour dei dintorni di Taormina, l’escursione più agevole in termini di tempo e distanze è quella che prevede la visita prima di Castelmola e poi di Taormina.
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Castelmola
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Castelmola è un piccolo villaggio situato nella parte sommitale della più famosa Taormina, motivo per cui se si ha intenzione di fare un tour dei dintorni di Taormina, l’escursione più agevole in termini di tempo e distanze è quella che prevede la visita prima di Castelmola e poi di Taormina.
L'Etna (detto anche Mongibello) è un vulcano della Sicilia originatosi nel Quaternario, ed è il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica. Le sue frequenti eruzioni nel corso del tempo hanno modificato, a volte anche profondamente, il paesaggio circostante e in tante occasioni hanno costituito una minaccia per gli insediamenti abitativi nati alle sue pendici. Il 21 giugno 2013, la XXXVII sessione del Comitato UNESCO ha inserito l'Etna nell'elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell'umanità
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Etna
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L'Etna (detto anche Mongibello) è un vulcano della Sicilia originatosi nel Quaternario, ed è il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica. Le sue frequenti eruzioni nel corso del tempo hanno modificato, a volte anche profondamente, il paesaggio circostante e in tante occasioni hanno costituito una minaccia per gli insediamenti abitativi nati alle sue pendici. Il 21 giugno 2013, la XXXVII sessione del Comitato UNESCO ha inserito l'Etna nell'elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell'umanità
iardini Naxos è una cittadina molto antica, le cui interessanti origini sono raccontate nel Parco Archeologico, una delle tante cose da vedere a Giardini Naxos. Il parco Archeologico si estende per circa quaranta ettari ed è situato fra Capo Taormina e Capo Schisò. Al suo interno ammiriamo arcaici edifici sacri attorniano da semplici edifici a scopo abitativo e fornaci in cui si cuoceva l'argilla, sono anche visibili i resti delle diroccate mura che cingevano questo complesso. Alcuni dei reperti ritrovati in questo luogo sono visibili nel Museo Archeologico che si trova presso un fortino edificato nel XVII-XVIII secolo, un'altra fra le attrazioni o cose da vedere a Giardini Naxos. Fra le altre cose da vedere ai Giardini Naxos segnaliamo gli edifici di culto come:la Chiesa di Santa Maria della Raccomandata sorta nel XVIII secolo, in cui sono custodite diverse opere d'arte;la Chiesa di san Pantaleone in cui possiamo osservare i resti delle epoche che l'hanno attraversata, dalla romana, all'antica fino alla moderna;la Chiesa di San Giovanni che si trova presso l'omonima spiaggia. Castello di Schisò Da non perdere, fra le cose da vedere a Giardini Naxos, il Castello di Schisò ovvero una fortificazione militare sorta nel medioevo. La Nike Addentrandoci fra le strade di questa cittadina scopriamo che ci sono anche altre cose da vedere, come la statua greca in ferro la “Nike” di Carmelo Mendola nel quartiere Recanati, eretta per ricordare il gemellaggio dichiarato solennemente nel 1965 tra Giardini Naxos e Calcide Eubea, addentrandoci invece nelle vie del quartiere a sud scopriamo che in alcune vie sono ancora visibili i resti della via romana Consolare Valeria ed ancora le statue di Teocles e del Sileno, la porta di Naxos ed il Tempietto Olimpico. Assolutamente da non perdere il Parco Apollo Archegeta dove si possono ammirare le rovine di un antico santuario greco. Cosa vedere a Giardini Naxos ancora? Ci sono rimasti il Museo civico di Storia naturale dove sono esposte collezioni mineralogiche, paleontologiche e malacologiche ed il Parco fluviale dell’Alcantara. Infine, riflettendo su cosa vedere a Giardini Naxos, citiamo il lungomare splendido di giorno, l'anima delle feste la sera. Fra lidi attrezzati e liberi, si estende un arenile bellissimo che si compone di spiagge sabbiose e ciottolose che sono tutte accomunate dalla bellezza del limpido fondale marino, ideale per chi ama le immersioni. Lungomare Giardini Naxos Fra le più belle spiagge di Giardini Naxos citiamo: Recanati, una spiaggia splendida, molto presa di mira dai turisti, circondata dalla macchia mediterranea nonché da molti alberghi, hotel, ristoranti, pizzerie e locali quali pub e discoteche; Schisò, un'altra delle spiagge di Giardini Naxos preferita dai turisti, con il suo arenile dorato bagnato da acque color blu intenso ed ultima San Giovanni, una piccola caletta, sormontata dall'omonima Chiesa e dal centro storico.
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Naxos
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iardini Naxos è una cittadina molto antica, le cui interessanti origini sono raccontate nel Parco Archeologico, una delle tante cose da vedere a Giardini Naxos. Il parco Archeologico si estende per circa quaranta ettari ed è situato fra Capo Taormina e Capo Schisò. Al suo interno ammiriamo arcaici edifici sacri attorniano da semplici edifici a scopo abitativo e fornaci in cui si cuoceva l'argilla, sono anche visibili i resti delle diroccate mura che cingevano questo complesso. Alcuni dei reperti ritrovati in questo luogo sono visibili nel Museo Archeologico che si trova presso un fortino edificato nel XVII-XVIII secolo, un'altra fra le attrazioni o cose da vedere a Giardini Naxos. Fra le altre cose da vedere ai Giardini Naxos segnaliamo gli edifici di culto come:la Chiesa di Santa Maria della Raccomandata sorta nel XVIII secolo, in cui sono custodite diverse opere d'arte;la Chiesa di san Pantaleone in cui possiamo osservare i resti delle epoche che l'hanno attraversata, dalla romana, all'antica fino alla moderna;la Chiesa di San Giovanni che si trova presso l'omonima spiaggia. Castello di Schisò Da non perdere, fra le cose da vedere a Giardini Naxos, il Castello di Schisò ovvero una fortificazione militare sorta nel medioevo. La Nike Addentrandoci fra le strade di questa cittadina scopriamo che ci sono anche altre cose da vedere, come la statua greca in ferro la “Nike” di Carmelo Mendola nel quartiere Recanati, eretta per ricordare il gemellaggio dichiarato solennemente nel 1965 tra Giardini Naxos e Calcide Eubea, addentrandoci invece nelle vie del quartiere a sud scopriamo che in alcune vie sono ancora visibili i resti della via romana Consolare Valeria ed ancora le statue di Teocles e del Sileno, la porta di Naxos ed il Tempietto Olimpico. Assolutamente da non perdere il Parco Apollo Archegeta dove si possono ammirare le rovine di un antico santuario greco. Cosa vedere a Giardini Naxos ancora? Ci sono rimasti il Museo civico di Storia naturale dove sono esposte collezioni mineralogiche, paleontologiche e malacologiche ed il Parco fluviale dell’Alcantara. Infine, riflettendo su cosa vedere a Giardini Naxos, citiamo il lungomare splendido di giorno, l'anima delle feste la sera. Fra lidi attrezzati e liberi, si estende un arenile bellissimo che si compone di spiagge sabbiose e ciottolose che sono tutte accomunate dalla bellezza del limpido fondale marino, ideale per chi ama le immersioni. Lungomare Giardini Naxos Fra le più belle spiagge di Giardini Naxos citiamo: Recanati, una spiaggia splendida, molto presa di mira dai turisti, circondata dalla macchia mediterranea nonché da molti alberghi, hotel, ristoranti, pizzerie e locali quali pub e discoteche; Schisò, un'altra delle spiagge di Giardini Naxos preferita dai turisti, con il suo arenile dorato bagnato da acque color blu intenso ed ultima San Giovanni, una piccola caletta, sormontata dall'omonima Chiesa e dal centro storico.
Forza D'Agrò E' palese agli occhi di chi visita per la prima volta Forza d'Agrò, che l'amore per un passato ricco di gloria, storia, cultura e tradizione frena la tendenza alla frenetica innovazione. In quest'angolo di terra felice trova la sua collocazione, tra le provincie di Messina e Catania, a 420 metri sul cristallino mar Ionio. Questa piccola cittadina, non più di mille anime, negli ultimi anni è riuscita ad adattarsi ai vari tipi di turismo; dal giovane che cerca il divertimento, all'adulto stanco della caoticità mondana. Entrambi si immergono nella quiete e nel verde di questo paese che dominato dal castello conserva un chiaro impianto medievale con le sue case addossate le une alle altre tra stretti vicoli. Il nostro turista osserva le antiche strutture che non superano i due piani di elevazione, conservando intatti i connotati del tempo. Si stupisce alla vista del castello e della sua guardiola dalle mura fortificate, ammira nel cuore della cittadina la quattrocentesca Cattedrale della SS. Annunziata, possente ma armoniosa, più in basso la bellissima chiesa della Triade con il suo scenografico Arco Durazzesco e l'annesso Convento degli Agostiniani. Intraprende una passeggiata, e man mano che si allontana dal centro abitato, nota che il paesaggio diventa boscoso, vede che qua e la sorgono vecchi casali, maestosi rifuggi ricavati dagli agenti atmosferici come le Rocche a Scala; andando più avanti si rende conto, percorrendo Santoleo, della seduzione che la campagna Forzese diffonde. Ritorna indietro e scendendo giù dal Vignale, superata la fontana del Canale, arriva in contrada Casale. Rimane incantato osservando i segni del passato: i muri perimetrali in pietra e terra e la chiesa di San Michele. Intravede a distanza un'altro paese Scifì, frazione di Forza d'Agrò, dove si respira la stessa armonia e serenità. Il nostro turista ormai stanco e affamato torna indietro, innamorato del nostro paese, che con il tramonto ed il gioco di luci è diventato quasi magico. Con l'imbarazzo della scelta entra in uno dei nostri locali per ristorarsi. Non può far a meno di notare che la cucina locale sintetizza, in una armoniosa ed originale fusione, quanto di meglio questa terra vivace e generosa sa offrire. Alla più alta gastronomia nazionale, con pari dignità, sa affiancare quella tradizionale che affonda le sue radici nella più autentica cultura contadina basata sulla dieta mediterranea. Ogni piatto, dal più semplice al più elaborato, manifesta creatività, fantasia, gioia di vivere; in una festa di colori e di sapori da ammirare e gustare. Ormai sazio e felice di aver conosciuto questo magnifico luogo decide di restare un'altro giorno e si addormenta felice.
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Forza d'Agrò
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Forza D'Agrò E' palese agli occhi di chi visita per la prima volta Forza d'Agrò, che l'amore per un passato ricco di gloria, storia, cultura e tradizione frena la tendenza alla frenetica innovazione. In quest'angolo di terra felice trova la sua collocazione, tra le provincie di Messina e Catania, a 420 metri sul cristallino mar Ionio. Questa piccola cittadina, non più di mille anime, negli ultimi anni è riuscita ad adattarsi ai vari tipi di turismo; dal giovane che cerca il divertimento, all'adulto stanco della caoticità mondana. Entrambi si immergono nella quiete e nel verde di questo paese che dominato dal castello conserva un chiaro impianto medievale con le sue case addossate le une alle altre tra stretti vicoli. Il nostro turista osserva le antiche strutture che non superano i due piani di elevazione, conservando intatti i connotati del tempo. Si stupisce alla vista del castello e della sua guardiola dalle mura fortificate, ammira nel cuore della cittadina la quattrocentesca Cattedrale della SS. Annunziata, possente ma armoniosa, più in basso la bellissima chiesa della Triade con il suo scenografico Arco Durazzesco e l'annesso Convento degli Agostiniani. Intraprende una passeggiata, e man mano che si allontana dal centro abitato, nota che il paesaggio diventa boscoso, vede che qua e la sorgono vecchi casali, maestosi rifuggi ricavati dagli agenti atmosferici come le Rocche a Scala; andando più avanti si rende conto, percorrendo Santoleo, della seduzione che la campagna Forzese diffonde. Ritorna indietro e scendendo giù dal Vignale, superata la fontana del Canale, arriva in contrada Casale. Rimane incantato osservando i segni del passato: i muri perimetrali in pietra e terra e la chiesa di San Michele. Intravede a distanza un'altro paese Scifì, frazione di Forza d'Agrò, dove si respira la stessa armonia e serenità. Il nostro turista ormai stanco e affamato torna indietro, innamorato del nostro paese, che con il tramonto ed il gioco di luci è diventato quasi magico. Con l'imbarazzo della scelta entra in uno dei nostri locali per ristorarsi. Non può far a meno di notare che la cucina locale sintetizza, in una armoniosa ed originale fusione, quanto di meglio questa terra vivace e generosa sa offrire. Alla più alta gastronomia nazionale, con pari dignità, sa affiancare quella tradizionale che affonda le sue radici nella più autentica cultura contadina basata sulla dieta mediterranea. Ogni piatto, dal più semplice al più elaborato, manifesta creatività, fantasia, gioia di vivere; in una festa di colori e di sapori da ammirare e gustare. Ormai sazio e felice di aver conosciuto questo magnifico luogo decide di restare un'altro giorno e si addormenta felice.
Il borgo Medievale di Randazzo, sito alle pendici dell’Etna, ha origini antichissime: si pensa che i primi insediamenti umani risalgano al VI secolo a.C. La città fu per lungo tempo, grazie alla sua collocazione, porta d'accesso alla Sicilia. Il borgo era anche conosciuto come “la città delle 100 chiese” molte delle quali ancora esistenti. La cittadina, inoltre, sorge al centro di tre aree protette: il Parco dell'Etna, patrimonio dell'Unesco; il Parco dei Nebrodi, l'area protetta più grande della Sicilia e il Parco Fluviale dell'Alcantara e si trova a 35 minuti di distanza dal mare e dalla splendida Taormina.
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Randazzo
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Il borgo Medievale di Randazzo, sito alle pendici dell’Etna, ha origini antichissime: si pensa che i primi insediamenti umani risalgano al VI secolo a.C. La città fu per lungo tempo, grazie alla sua collocazione, porta d'accesso alla Sicilia. Il borgo era anche conosciuto come “la città delle 100 chiese” molte delle quali ancora esistenti. La cittadina, inoltre, sorge al centro di tre aree protette: il Parco dell'Etna, patrimonio dell'Unesco; il Parco dei Nebrodi, l'area protetta più grande della Sicilia e il Parco Fluviale dell'Alcantara e si trova a 35 minuti di distanza dal mare e dalla splendida Taormina.
Questa splendida località balneare si trova lungo la costa orientale della Sicilia, a circa 30 km da Catania. La spiaggia di ciottoli di Riposto si estende accanto al porto ed è riparata da una vasta pineta alle sue spalle, che fa parte di una riserva naturale fluviale. L’area offre diversi servizi e stabilimenti balneari, diventando così il luogo adatto per una vacanza rilassante per famiglie con bambini. Il mare limpido e azzurro offre uno spettacolare paesaggio dell’Etna alle sue spalle. Riposto è un comune marittimo in provincia di Catania caratterizzato da un moderno porto turistico, chiamato "Porto dell’Etna" per la sua posizione, sul cui sfondo si staglia il vulcano in tutta la sua imponenza. La spiaggia ha ricevuto la Bandiera Blu nel 2006, 2007 e 2008.
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Riposto
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Questa splendida località balneare si trova lungo la costa orientale della Sicilia, a circa 30 km da Catania. La spiaggia di ciottoli di Riposto si estende accanto al porto ed è riparata da una vasta pineta alle sue spalle, che fa parte di una riserva naturale fluviale. L’area offre diversi servizi e stabilimenti balneari, diventando così il luogo adatto per una vacanza rilassante per famiglie con bambini. Il mare limpido e azzurro offre uno spettacolare paesaggio dell’Etna alle sue spalle. Riposto è un comune marittimo in provincia di Catania caratterizzato da un moderno porto turistico, chiamato "Porto dell’Etna" per la sua posizione, sul cui sfondo si staglia il vulcano in tutta la sua imponenza. La spiaggia ha ricevuto la Bandiera Blu nel 2006, 2007 e 2008.
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Isola Bella
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L’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò è un’antica chiesa cristiana della frazione di San Pietro, nel comune di Casalvecchio Siculo (Messina). Ha l’aspetto di una chiesa fortificata con il classico orientamento della parte absidale ad est. È certa la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei vari secoli.
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Abbazia dei santi Pietro e Paolo d'Agro'
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L’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò è un’antica chiesa cristiana della frazione di San Pietro, nel comune di Casalvecchio Siculo (Messina). Ha l’aspetto di una chiesa fortificata con il classico orientamento della parte absidale ad est. È certa la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei vari secoli.
Maestoso mentre domina la vallata su cui giace l’attuale centro urbano di Calatabiano, si erge il castello, circondato dai resti delle possenti mura di cinta e dell’antico borgo. Il Castello di Calatabiano è un importantissimo sito archeologico monumentale in quanto ha conservato per secoli la memoria storica e culturale della Sicilia Orientale e del mediterraneo. Su una collina a 220 metri di altezza è situata questa antichissima fortezza bizantina e successivamente castello arabo-normanno che vanta 2300 anni di storia, raggiungibile attraverso un ascensore panoramico o un affascinante percorso Naturalistico-Monumentale. Dal Castello di Calatabiano, che sovrasta l’omonima città, si domina la foce dell’Alcantara e un panorama unico con vista mozzafiato su Taormina da un versante e sull’Etna dall’altro.
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Castello Di Calatabiano
40 Via S. Marco
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Maestoso mentre domina la vallata su cui giace l’attuale centro urbano di Calatabiano, si erge il castello, circondato dai resti delle possenti mura di cinta e dell’antico borgo. Il Castello di Calatabiano è un importantissimo sito archeologico monumentale in quanto ha conservato per secoli la memoria storica e culturale della Sicilia Orientale e del mediterraneo. Su una collina a 220 metri di altezza è situata questa antichissima fortezza bizantina e successivamente castello arabo-normanno che vanta 2300 anni di storia, raggiungibile attraverso un ascensore panoramico o un affascinante percorso Naturalistico-Monumentale. Dal Castello di Calatabiano, che sovrasta l’omonima città, si domina la foce dell’Alcantara e un panorama unico con vista mozzafiato su Taormina da un versante e sull’Etna dall’altro.
Il castello di Sant'Alessio Siculo sorge sul promontorio roccioso noto come "capo Sant'Alessio", all'interno del comune di Sant'Alessio Siculo, in provincia di Messina. Il "capo" è l'unico promontorio a sorgere lungo la fascia costiera ionica tra Messina e Taormina. Per questa ragione ha rivestito, e riveste tuttora, un ruolo importante dal punto di vista strategico; tutti gli eserciti storicamente presenti in Sicilia hanno contribuito, in fasi successive, all'edificazione del castello sulla sua sommità. Il castello si compone di due torrioni, uno a pianta rettangolare e uno a pianta circolare, e di un muro di cinta. I due torrioni sorgono su due picchi situati all'estremità del promontorio, a strapiombo sul mare. Il torrione circolare sul picco lato monte, il torrione a base rattangolare sul picco lato mare. Il promontorio, già noto in epoca greca come Arghennon Akron (Argenteo Capo), veniva chiamato Promontorium dai romani, che vi edificarono per primi una fortificazione. Durante la battaglia tra Ottaviano e Pompeo (36 a.C.), il castello avrebbe ospitato lo stesso Pompeo. Nell'atto di donazione con il quale Ruggero II di Sicilia, nel 1117, concesse le terre di Forza d'Agrò al monastero basiliano annesso alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò, compare l'iscrizione "Scala Sancti Alexi" in riferimento al promontorio. Durante il medioevo Forza d'Agrò fu centro di non secondaria importanza, e il territorio della odierna (e allora pressoché inesistente) Sant'Alessio vi apparteneva. La costruzione del castello vero e proprio avvenne in questi anni per iniziativa di Alessio I Comneno, nell'ambito delle guerre condotte da Bisanzio contro i Normanni e i Turchi. In seguito il castello appartenne agli Arabi. In questi periodo il promontorio fu noto come Ad Dargah (La Scala). In epoca normanna furono realizzate significative modifiche strutturali che portarono la fortificazione ad assumere la forma odierna. La fortezza ospitò Carlo V d'Asburgo (1500-1558) reduce dalla presa di Tunisi del 1535. Nel 1608 il castello venne acquistato, con la relativa baronia, da don Francesco Romeo da Randazzo. In seguito passò alla famiglia Paternò-Castello. Nel 1676, durante la contesa tra francesi e spagnoli, divenne il deposito di viveri della città di Messina. Agli inizi dell'Ottocento gli Inglesi, per difendere la costa dagli attacchi dei Francesi, provenienti dalla Calabria, ristrutturarono la fortezza costruendo la cinta muraria esterna. Nel 1900 il castello fu acquistato da Giovanni Impellizzeri. Dall'area antistante il castello si dipartono due gallerie sotterranee che scorrono sotto di esso e terminano in due aperture sulle pareti rocciosa, una lato Messina, una lato Taormina. Qui, nel corso della seconda guerra mondiale, le truppe di occupazione tedesche posizionarono due batterie di artiglieria. Attualmente gli edifici che compongono la fortificazione sono chiusi al pubblico, e in parte diroccati.
Castello di Sant'Alessio Siculo
Strada Statale 114 Orientale Sicula
Il castello di Sant'Alessio Siculo sorge sul promontorio roccioso noto come "capo Sant'Alessio", all'interno del comune di Sant'Alessio Siculo, in provincia di Messina. Il "capo" è l'unico promontorio a sorgere lungo la fascia costiera ionica tra Messina e Taormina. Per questa ragione ha rivestito, e riveste tuttora, un ruolo importante dal punto di vista strategico; tutti gli eserciti storicamente presenti in Sicilia hanno contribuito, in fasi successive, all'edificazione del castello sulla sua sommità. Il castello si compone di due torrioni, uno a pianta rettangolare e uno a pianta circolare, e di un muro di cinta. I due torrioni sorgono su due picchi situati all'estremità del promontorio, a strapiombo sul mare. Il torrione circolare sul picco lato monte, il torrione a base rattangolare sul picco lato mare. Il promontorio, già noto in epoca greca come Arghennon Akron (Argenteo Capo), veniva chiamato Promontorium dai romani, che vi edificarono per primi una fortificazione. Durante la battaglia tra Ottaviano e Pompeo (36 a.C.), il castello avrebbe ospitato lo stesso Pompeo. Nell'atto di donazione con il quale Ruggero II di Sicilia, nel 1117, concesse le terre di Forza d'Agrò al monastero basiliano annesso alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò, compare l'iscrizione "Scala Sancti Alexi" in riferimento al promontorio. Durante il medioevo Forza d'Agrò fu centro di non secondaria importanza, e il territorio della odierna (e allora pressoché inesistente) Sant'Alessio vi apparteneva. La costruzione del castello vero e proprio avvenne in questi anni per iniziativa di Alessio I Comneno, nell'ambito delle guerre condotte da Bisanzio contro i Normanni e i Turchi. In seguito il castello appartenne agli Arabi. In questi periodo il promontorio fu noto come Ad Dargah (La Scala). In epoca normanna furono realizzate significative modifiche strutturali che portarono la fortificazione ad assumere la forma odierna. La fortezza ospitò Carlo V d'Asburgo (1500-1558) reduce dalla presa di Tunisi del 1535. Nel 1608 il castello venne acquistato, con la relativa baronia, da don Francesco Romeo da Randazzo. In seguito passò alla famiglia Paternò-Castello. Nel 1676, durante la contesa tra francesi e spagnoli, divenne il deposito di viveri della città di Messina. Agli inizi dell'Ottocento gli Inglesi, per difendere la costa dagli attacchi dei Francesi, provenienti dalla Calabria, ristrutturarono la fortezza costruendo la cinta muraria esterna. Nel 1900 il castello fu acquistato da Giovanni Impellizzeri. Dall'area antistante il castello si dipartono due gallerie sotterranee che scorrono sotto di esso e terminano in due aperture sulle pareti rocciosa, una lato Messina, una lato Taormina. Qui, nel corso della seconda guerra mondiale, le truppe di occupazione tedesche posizionarono due batterie di artiglieria. Attualmente gli edifici che compongono la fortificazione sono chiusi al pubblico, e in parte diroccati.
Centro prettamente turistico che si affaccia sul mare. Anticamente prese il nome di Arghennon Akron che Tolomeo Alessandrini battezzò "Capo d'argento"
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Sant'Alessio Siculo
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Centro prettamente turistico che si affaccia sul mare. Anticamente prese il nome di Arghennon Akron che Tolomeo Alessandrini battezzò "Capo d'argento"
È uno dei luoghi più famosi del “Johnny Stecchino” di Benigni, il film che nel 1991 ha riscosso un clamoroso successo di pubblico, al punto da incassare 42 miliardi di vecchie lire: il salone da barba – il mitico Salone delle Palme – dove il sosia del boss si rade e a un certo punto si alza e da direttore d’orchestra intona “allo zoo” con i clienti che in coro fanno il verso agli animali. Ma è quando viene pronunciata la fatidica frase (“Ma allura si po’ sapiri cu minchia l’ha fari ‘u tacchinu?”) che la scena raggiunge il suo culmine. Una frase entrata nell’immaginario collettivo assieme alla sala da barba.
Salone delle palme. Il barbiere di Johnny Stecchino.
8 Piazza Durante
È uno dei luoghi più famosi del “Johnny Stecchino” di Benigni, il film che nel 1991 ha riscosso un clamoroso successo di pubblico, al punto da incassare 42 miliardi di vecchie lire: il salone da barba – il mitico Salone delle Palme – dove il sosia del boss si rade e a un certo punto si alza e da direttore d’orchestra intona “allo zoo” con i clienti che in coro fanno il verso agli animali. Ma è quando viene pronunciata la fatidica frase (“Ma allura si po’ sapiri cu minchia l’ha fari ‘u tacchinu?”) che la scena raggiunge il suo culmine. Una frase entrata nell’immaginario collettivo assieme alla sala da barba.

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Kihagyhatatlan

Il Sabato Mattina Mercato delle offerte zona Pala Naxos

Il Sabato Mattina c'è il mercato dalle ore 8:00 alle ore 12:30 con prezzi davvero convenienti troverai di tutto dai vestiti ai prodotti tipici siciliani ottimo per fare shopping con pochi euro.. english On Saturday morning there is the market from 8:00 to 12:30 with really affordable prices you will find everything, from clothes to typical Sicilian products, great for shopping with a few euros ..